La stampa 3D per ricostruire i capolavori perduti

Alla Maker Faire di Roma, tenutasi lo scorso finesettimana (17-18 Novembre 2015), l’associazione “Incontro tra civiltà”, presieduta da Francesco Rutelli, ha firmato un progetto che si pone l’obiettivo di far rinascere dalle loro ceneri alcuni tra i capolavori della storia dell’arte del Vicino Oriente, distrutti a Palmira e a Ninive per mano dei terroristi dell’Isis.
Le prime opere ad essere ricostruite saranno costituite da due bassorilievi: saranno pronti entro dicembre, in scala 1 a 1. Grazie alla tecnologia infatti è adesso possibile riprodurre, attraverso immagini e supporti a disposizione della comunità scientifica, le opere originali che purtroppo sono ormai andate perdute. Naturalmente la tecnologia a cui si affida il progetto è la stampa 3D, che grazie ai continui sviluppi proposti dalle varie community di supporto, sta gradualmente entrando come strumento d’uso in numerosi settori, tra cui anche quello archeologico. Francesco Rutelli ha inoltre affermato che il progetto potrebbe anche indirizzarsi alla ricostruzione delle architetture andate perdute, dal momento che i sistemi di stampa 3D sembrano non porre limiti alla creatività.

Ecco l’intervista a Francesco Rutelli andata in onda al TG5:

La stampa 3D per ricostruire i capolavori perduti
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